Approda in Puglia lo spettacolo “Poeti”. Morgan e Damato protagonisti della Fiera del Libro di Cerignola

CERIGNOLA - Damato e Morgan nel recital Poeti…versi, canzoni, follie, improvvisazioni ed altre visioni. Dopo il debutto al Festival di Frontiera a Marzamemi in Sicilia lo spettacolo “Poeti” approda in Puglia domenica 23 settembre a Palazzo Fornari ospite della Fiera del Libro di Cerignola (appuntamento alle 21.30 con ingresso libero).

Un recital inedito che vede in scena il cantautore Morgan ed il poeta, drammaturgo e regista pugliese Cosimo Damiano Damato. Una tenzone fra canzoni e poesie in un dialogo appassionato sulla passione per la bellezza fatta di versi e musica.

Sul palco si annidano i versi degli autori amati da Damato mesciuti alle canzoni di Morgan e dei suoi Maestri, in una rete di corrispondenze che sfidano il tempo e lo spazio. Alda Merini, Charles Bukowski, Erri De LucaTonino Guerra, Manlio Sgalambro ma anche Fabrizio De Andrè, Franco BattiatoDavid Bowie sono alcuni dei poeti che, attraverso il reader Damato ed il musico Morgan, vengono celebrati nel recital.

«Sono passati quindici anni da Canzoni dall’appartamento e nella musica d’autore italiana da allora non è accaduto nulla di nuovo, in qualche modo - racconta Damato - prima con i Bluvertigo ed oggi da solo, Marco ha scritto una nuova pagina musicale, il suo stile, la voce, la poetica, le partiture, restano uno sprazzo di luce e vitalità irripetibile. Unico vero erede artistico e spirituale di Battiato. Morgan sembra uscito da un film di Jim Jarmusch, potrebbe essere benissimo uno dei protagonisti di “Solo gli amanti sopravvivono”. “Ho deciso di perdermi nel mondo anche se sprofondo lascio che le cose mi portino altrove non importa dove”. Così cantava con una voce cavernosa in “Altrove”, un nuovo manifesto futurista per chi vive altalenante come un funambolo correndo ad occhi chiusi sulla linea della sua vita».

Poeti è un viaggio ruminante alcolicamente poetico in cui Damato legge le sue poesie tratte dal suo ultimo canzoniere “L’ultima sequenza di un film di Jarmusch” edito dallo storico editore napoletano Dante & Descartes. Damato si fa voce di un lirismo disperato, l’amore e l’inquietudine, e poi la musica con gli slanci sinfonici di Morgan che ci riconsegnano quell’aura sacra, quella purezza, quel canto di bambino che torna alla mente nei giorni di malinconia. Morgan ha scritto canzoni oniriche come “Complicità” o “Cieli neri”, poesia pura. Come un sarto sapiente riesce a cucirsi addosso canzoni di Modugno e De Andrè, ne scompone e ricompone parole, donando cuore, pelle e voce.

«Nel suo viaggio musicale - continua Damato - ci sono gli ultimi sprazzi di ispirazione come “La sera”: quella canzone, quel testo, quella musica rarefatta, restano indelebile come un tratto di un disegno di Modì, come uno sguardo al cielo sepolcrale di Foscolo, come una fantasia di Baz Luhrmann. La dolce inquietudine di Rimbaud scorre nelle vene di Morgan, nel suo essere ribelle e libero».

Ed è proprio la rivoluzione la cifra stilistica che unisce i due artisti, una rivoluzione che impugna con coraggio la poesia. “È l'amore di un barbaro che prova lo sgomento di farsi gentile […] L'amore qui sbaraglia, spoglia e non assomiglia a niente prima” scrive Erri De Luca sulla poetica di Damato cogliendo tutto il senso che muove i sensi del canzoniere dell’autore pugliese, già apprezzato regista e drammaturgo, che si rivela appassionato poeta. Damato ha da sempre abitato la poesia, l’ha fatto al cinema e a teatro ma questa volta apre la sua “stanza sul porto” mettendo a nudo il suo vissuto da eterno aedo. “Io guardo la tua anima e mi sento disincantata […] Cosimo, Io e te siamo amici di pietà nascoste”. Questi versi sono stati dedicati da Alda Merini a Damato, una grande investitura per i suoi versi segreti. La fibra poetica è il midollo dell’esistenza che diviene cantico di quel dolore che Damato lava con il teatro della poesia. Non ci sono inni ma laude segrete, frammenti di inquietudini a forma di solitudini e litanie dolci nella loro disperata voglia di declinare la passione. I fogli diventano pelle che ricoprono il sangue dei versi di un amore che supera la lacerazione tragica dell’abbandono cercato, sfiorato, fuggito e cantato.

Redazione CorriereOfanto.it

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