BARI - In Puglia, la vendemmia del 2024 è iniziata con un anticipo di 15 giorni rispetto al solito, a causa delle temperature elevate e della siccità degli ultimi mesi, che hanno accelerato la maturazione delle uve. Secondo Coldiretti Puglia, la produzione vinicola quest’anno dovrebbe raggiungere circa 9 milioni di ettolitri, recuperando rispetto al crollo del 37% del 2023, anche se ancora sotto del 15% rispetto alle medie storiche.
La vendemmia 2024 è particolarmente significativa per l’eccellente qualità delle uve, favorita anche dal caldo che ha prevenuto la peronospora. Le operazioni di raccolta, distribuite su tre mesi, iniziano con le uve Chardonnay e Negroamaro e continuano con Primitivo e Susumaniello, concludendosi con Nero di Troia, Bombino Nero e Aglianico. Questa diversificazione offre numerose opportunità di lavoro non solo nelle vigne e cantine ma anche in settori correlati come enoturismo e bioenergie.
Nonostante i risultati promettenti, la siccità pone sfide significative, rendendo difficile la viticoltura a secco e aumentando i costi di produzione. Coldiretti Puglia esprime preoccupazione anche per alcune politiche europee, come le etichette allarmistiche sul vino adottate da Irlanda e Belgio, che potrebbero danneggiare il commercio.
Infine, si registra una leggera flessione dell’export del vino pugliese nei primi tre mesi del 2024, anche se il settore rimane robusto con un valore di quasi 54 milioni di euro e 38 vini DOP e IGP, che fanno della Puglia la quinta regione in Italia per prodotti certificati.
GAETANO DALOISO