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Lalli: «Quello della liberalizzazione delle acque madri è un falso problema. Remiamo tutti verso la stessa direzione, per il bene della città»

MARGHERITA DI SAVOIA - Con la riapertura della stagione termale, la direttrice delle Terme di Margherita di Savoia, Marina Lalli, ha parlato delle novità messe a punto dall’azienda per ampliare l’offerta rivolta ai suoi clienti, insieme a un’analisi a tuttotondo sulla progettazione turistica della città, argomento cardine della campagna elettorale.

Le nuove proposte delle Terme prevedono la possibilità di far soggiornare le famiglie in appartamento, formula dedicata a chi desidera avere una privacy maggiore, senza rinunciare a tutti i servizi dell’albergo. Per la parte wellness, a breve sarà disponibile la piscina termale, una vasca ad immersione con il percorso Kneipp: novità interessante per persone con problemi di vasculopatie periferiche. Da un punto di vista strettamente sanitario, specialisti esterni, oltre ai professionisti dello stabilimento, saranno a disposizione per le loro visite private negli studi medici delle Terme, anche in altri orari della giornata, sia per Margherita sia per gli immediati dintorni.

Rivoluzionato anche il ristorante sulla spiaggia: da quest’anno funzionerà a pranzo e a cena, con un’offerta di frutti di mare e pesce a vista. «Si cerca in questo modo di innalzare l’offerta - ha affermato Lalli - e cercare di portare a Margherita un cliente un po’ più alto spendente, che ha poi una ricaduta maggiore sul resto della città».

Nonostante un’offerta termale e turistica variegata, destagionalizzare sembra ancora un obiettivo lontano: «Abbiamo sempre fatto molta fatica a rimanere aperti più del nostro periodo classico termale - ha spiegato la direttrice -. So che in città c’è l’idea che noi non vogliamo essere aperti d’inverno. Ho sempre detto che abbiamo problemi ad ammortizzare le spese. Il nostro scopo è stare aperti il più possibile, però abbiamo bisogno di avere un numero di clienti tale che ci giustifichi questa apertura. Con questo ampliamento dell’area wellness, che sarà su due piani, ci aspettiamo di poter essere appetibili, non credo tutto l’anno, ma per una serie di week-end significativi come San Valentino, qualche ponte, in modo da poter vendere un po’ di più la città. Se poi la città dovesse venir dietro abbellendosi, aggiungendo qualche servizio ed evento, a quel punto ben venga per tutti. Le Terme possono fare la loro parte, ma non possono sostituirsi alla città».

Gli ultimi dati Istat sul turismo in Puglia non hanno mostrato grandi flussi nella provincia Bat, anche se solo Margherita di Savoia, a differenza di altri comuni, ha registrato una lieve crescita. «La Bat è sempre la Cenerentola di tutta la Puglia - ha commentato Marina Lalli, che è anche vicepresidente vicario di Federturismo Confindustria -. A differenza di altre aree, non è riuscita a creare una sua identità da valorizzare nell’insieme, come offerta turistica per l’esterno. Questa Puglia Imperiale, che ha già un nome un po’ più complicato da veicolare, ha anche una sostanza più complicata, nonostante le bellezze evidenti di cattedrali, castelli o della stessa zona umida di Margherita. Le ragioni per promuoverla ci sarebbero tutte, ma le città non sono riuscite a dialogare in modo produttivo. Mi piace pensare che il primato registrato da Margherita sia dovuto a un’offerta diversa: non ha il centro storico, non ha il castello, non ha la cattedrale, ma oltre al mare che hanno anche altri paesi della Bat, ha le Terme, che sono sicuramente un motivo particolare per andare a visitare un posto e diventano significative per lo sviluppo di questa città».

In piena campagna elettorale, sono numerosi e pratici i consigli che Marina Lalli suggerisce da imprenditrice del territorio: «Come sempre, da parte nostra ci sarà una mano tesa a qualunque amministrazione verrà scelta dai cittadini di Margherita, per collaborare a far andare avanti questo paese e renderlo gradevole e meta turistica. Il consiglio che mi sento di dare è di prendere coscienza di che cos’è Margherita di Savoia: un paese che come altri ha il mare, ma un bel mare con una Bandiera Blu e una spiaggia che non è facile trovare altrove. Margherita ha la salina e una zona umida che è estremamente affascinante, che diventa una ragione per raggiungerla e va potenziata. Tutti si devono fare promotori del mare, della salina e, inoltre, delle Terme, perché anch’esse sono un valore aggiunto della città. Mettendo queste cose insieme, il paese diventa davvero un posto unico da visitare. Se la futura amministrazione capirà che, puntando contemporaneamente su questi tre elementi, avrà davvero qualcosa da proporre fuori, allora potrà confrontarsi davvero in modo produttivo e costante con chi questo lo fa di mestiere, ovvero Puglia Promozione, sui cui tavoli finora siamo stati assenti. Insisto sul fatto che il paese debba essere gradevole all’occhio: nel giorno in cui mi state facendo questa domanda, abbiamo addirittura i sacchetti della spazzatura per strada accumulati da giorni, ma questo paese non è gradevole all’occhio, perché non è ordinato. Laddove Margherita è già bella, va potenziata la bellezza; laddove c’è stato qualche scempio edilizio, Margherita va sistemata. “Bellezza” deve essere il nostro motto».

Una bellezza che deve accompagnarsi al principio di vivibilità e mobilità urbana. Lalli segnala, infatti, l’urgenza di una circolare che renda facilmente accessibile tutto il paese: «L’idea di aver fatto il parcheggio all’ingresso della città non ha senso, se io non do un mezzo per arrivare dall’altra parte. La circolare è necessaria e diventa un veicolo per fare delle fermate in punti strategici, un modo per scandire i punti chiave di una città. Questo è senz’altro qualcosa che il turista potrebbe utilizzare per vedere Margherita in pieno o anche per fare jogging sul percorso intorno alle saline, altro posto meraviglioso, complicato da raggiungere se sono dall’altra parte di Margherita».

Un tema ricorrente dei palchi elettorali è la liberalizzazione delle acque madri, che tira in ballo l’azienda di Lalli in prima persona: «Stiamo parlando di una risorsa, acqua e fango, che viene già sfruttata in uno stabilimento termale. Che interesse ci può essere a farne un secondo, considerando che questo è uno stabilimento molto grande? Abbiamo comprato questo stabilimento che aveva l’esclusiva di acqua e fanghi, un pacchetto unico che noi stiamo sfruttando al meglio, in uno stabilimento enorme, messo a disposizione della cittadinanza. Non lo riempiamo e se parliamo di agosto, quando è pieno, allunghiamo gli orari. Nessuno è andato via dalla città senza aver fatto le cure termali. È un falso problema montato ad arte da qualcuno che, evidentemente, aveva suoi interessi personali per fare questo o per fare battaglie personali o farsi vedere. Battaglie sul nulla. Non posso pensare che ci sia davvero un albergo che ha intenzione di mettersi un reparto termale, considerando che per questo andiamo nel sanitario e, quindi, deve assumere a tempo pieno un medico, uno specialista, un operatore termale; invece di dire al suo cliente di attraversare la strada e andare a fare le cure termali allo stabilimento termale. È un problema che non esiste. Quello che dico alla futura amministrazione è che abbiamo tre frecce importanti al nostro arco: spariamole tutte insieme, non una contro l’altro, altrimenti facciamo il gioco degli altri paesi. È un suggerimento che mi sento di dare come campagna elettorale, non perdiamoci su argomenti che non servono, piuttosto concentriamoci sulle aziende che abbiamo sul territorio per crescere. Stiamo diventando un punto di riferimento per tante cose importanti, aiutiamoci a vicenda e camminiamo insieme. Siamo una città prevalentemente turistica ed è sul turismo che bisogna battere il pugno. Un altro consiglio: cambiate all’ingresso della città la via intitolata a Martin Luther King (scritta senza l’acca), perché è davvero offensivo per il dottor King veder scritto male il suo nome sull’insegna della strada a lui dedicata».

«Invito i turisti a vedere Margherita in tutte le sue accezioni - conclude la direttrice - e a chi lavora qui raccomando il massimo e consueto impegno per la cura del cliente. Remiamo tutti verso la stessa direzione e poi questa barca non la fermerà nessuno». 

Redazione CorriereOfanto.it