Consiglio comunale, sulle procedure espropriative caos e astensione. Muoio: «Offesa dal sindaco. Si vergogni!»

MARGHERITA DI SAVOIA - Oggi, 17 giugno 2019, si è riunito, in sessione straordinaria, il Consiglio comunale per approvare i due punti all’ordine del giorno: 1) Atto transattivo e traslativo Demanio Regionale Puglia riguardante procedure espropriative. 2) Ratifica delibera di Giunta Comunale n. 104 del 16 maggio 2019.

Dopo la descrizione del primo accapo da parte del sindaco Lodispoto, ha preso la parola la consigliera Elena Muoio per motivare il suo voto di astensione legato, a suo dire, al rischio di arrecare un possibile danno alle “cooperative” di zona Armellina e zona Regina con l’atto di permuta posto in essere, in quanto, pur riconoscendo il dover sanare ed adempiere al debito insoluto, è necessario utilizzare un’altra forma transattiva che non venga trascritta come nel caso di specie della permuta.

La consigliera Muoio ha evidenziato che il Comune di Margherita di Savoia, con atto amministrativo n. 1612 del 3 giugno 2009, per effetto della delibera di C.C. n.66 del 12.12.2006, aveva già disposto il trasferimento a proprio favore della proprietà delle suddette aree con la contestuale trascrizione nei Pubblici Registri. A seguito della suddetta trascrizione molti “cooperatori” hanno avuto la possibilità di trasformare, con una Legge del 23.12.1998 n.448 commi 45-46-47, il diritto di superficie in diritto di proprietà, con l’assegnazione successiva degli immobili. A fronte di tutto ciò, portare la trascrizione di questa permuta potrebbe creare un effetto “domino” di inefficacia di tutti gli atti posti in essere in precedenza, creando un possibile grave danno ai nostri concittadini che in questi immobili hanno riversato sacrifici, mutui…, hanno segnato una parte del loro futuro! A questa astensione della consigliera Elena Muoio, il sindaco Lodispoto ha controbattuto urlando, sbraitando ed offendendo gratuitamente, pur votando, alla fine, come la stessa consigliera, ossia astenendosi! Ciò evidenzia una vera e propria contraddizione vivente, da parte del sindaco, tra quello che dice e quello che fa! Lo stesso non si è limitato ad urlare, sbraitare e scendere in offese alla persona ma, altresì, ha strumentalizzato il contesto per sminuire e svilire il lavoro di opposizione che la consigliera Muoio ha condotto in questo anno.

«È stato leso il diritto di libertà di parola, di opinione e di votazione di noi consiglieri di minoranza - ha dichiarato la consigliera Elena Muoio -, con un comportamento disdicevole e vergognoso da parte del Primo cittadino. Io non permetto a nessuno, e tantomeno al Sindaco, di offendermi come persona ed istituzione, imponendo la sua volontà con un comportamento “circense” e da “ballatoio”. Questo gioco da “pollaio” non mi è piaciuto! Se qualcuno sa vomitare solo rabbia, offese e cattiverie in me affiora solo la compassione, perché l’urlo è la ragione di chi ha sempre torto! Inoltre, se il Sindaco era così convinto della necessità di approvare un simile accapo, perché si è astenuto?

Chi urla, sbraita ed ha bisogno di gridare per farsi ascoltare - ha continuato la Muoio - è, al contrario, una persona profondamente insicura che, alzando il tono delle proprie parole, cerca di renderle convincenti persino alle sue orecchie, vuole ascoltarsi mentre le pronuncia per avvalorarle e crederci. Non ho paura di chi mi urla di fronte e nemmeno di chi urla per screditarmi, in quanto io vado avanti per la mia strada. Ho preso un impegno con i miei concittadini - ossia quello di tutelarli - e lo porterò a termine, costi quel che costi.

Oggi, abbiamo assistito alla violazione di ogni forma di educazione e decoro istituzionale. A rafforzare questa forma di mancanza di democrazia e di libertà, è stato impedito, sia a me che alla consigliera Scognamiglio, persino il diritto di replica alle dichiarazioni del Segretario comunale.

È da troppo tempo che subiamo una “mala gestio” del Consiglio comunale - ha proseguito la consigliera Muoio -, che viene condotto privandoci dell’ora libera, per interrogazioni orali di attualità, e del diritto di replica ogni qual volta l’argomento non è gradito.

Vengono omesse le comunicazioni del Sindaco che, però, puntualmente le inserisce indirettamente nel suo discorso di chiusura del Consiglio comunale».

Come diceva Sandro Pertini: “È meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature!”. In fondo non siamo in Bielorussia con l’ultimo dittatore d’Europa, Aleksandr Lukashenko, che ha fatto di tutto per azzerare ogni forma democratica nel Paese, dove gli oppositori politici sono stati messi a tacere ed i media imbavagliati. Le ricordo, Sindaco, che Lei è il Primo cittadino di un piccolo e splendido Paese della Puglia. Pertanto, è importante sottolineare, con le parole di Umberto Eco, che: “Quando la maggioranza sostiene di avere sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia”.

«Esigo le scuse ufficiali del Sindaco - ha concluso la consigliera Muoio -, perché voglio ricordarle che oltre ad essere una donna sono un’istituzione a cui deve del rispetto, evidenziando che la sottoscritta, pur non condividendo appieno l’operato di questa amministrazione, ha sempre portato il massimo rispetto a Lei e a tutte le Istituzioni, distinguendosi per educazione e contegno.

Avrei preferito il “pianto” delle scuse alla vergogna del suo comportamento!»

Avv. ELENA MUOIO (Consigliere, capogruppo del “Gruppo Misto”)