Quarta (Azione): “Annunciati incentivi alla demolizione dei pescherecci, ma a rischio la pesca a strascico e oltre mille lavoratori”

MARGHERITA DI SAVOIA - Smembrati, smontati pezzo per pezzo nei cantieri navali e poi rottamati. È questo il destino cui vanno incontro i pescherecci della flotta italiana grazie al premio per la rottamazione offerto dall’Unione Europea. Una situazione che riguarda tutto il Mediterraneo e che per l’Italia rischia di avere degli effetti molto profondi, in particolare in Puglia.

È al via la procedura per il finanziamento della demolizione dei pescherecci obsoleti di prossima pubblicazione; il Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare annuncia un pacchetto di aiuti da 74 milioni di euro.

L'obiettivo dichiarato dall’Unione Europea e recepito dagli Stati membri è quello di contribuire alla sostenibilità ambientale, mediante la riduzione dello sforzo della pesca e il rinnovo della flotta, che di fatto sancirebbe la fine della pesca a strascico italiana.

Se a beneficiare dei cosiddetti “incentivi alla demolizione dei pescherecci” saranno solo i proprietari del 15% delle imbarcazioni da pesca, resta la necessità di prevedere adeguate misure sociali di accompagnamento per gli oltre mille lavoratori che usciranno dal settore, per i quali è attualmente prevista soltanto l’indennità di disoccupazione.

Con il decreto dirigenziale del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare si prevede il fermo definitivo delle imbarcazioni più datate e la predilezione alla rottamazione delle imbarcazioni della pesca a strascico, a cui l’UE aveva nel tempo fortemente limitato le giornate di pesca, rendendo sempre più difficile lo svolgimento dell’attività, determinando il collasso del settore ittico italiano e dell’intera filiera.

VITTORIO EMANUELE QUARTA (Consigliere comunale Azione)