TRINITAPOLI - Un servizio pubblico funziona se ci sono regole condivise, inequivocabili e ben “comprese” dai fruitori.
Il primo criterio per favorire la comprensione è l’uso nelle comunicazioni di un linguaggio elementare che può essere capito da tutti, letterati ed illetterati di un paese.
Ambiguo e incompleto, ad esempio, è quanto scritto sul volantino che circola a Trinitapoli per informare sui nuovi giorni di raccolta porta a porta dei rifiuti.
Al titolo “Calendario raccolta differenziata” seguono incolonnati i giorni della settimana stabiliti per la raccolta delle frazioni dei rifiuti e del materiale non riciclabile. Non si comprende, però, quando il cittadino debba posizionare il bidone accanto al suo portone di ingresso.
Spieghiamo meglio.
Se è scritto che “carta e cartone” vengono raccolti il mercoledì pare, secondo i più illuminati, che sia “scontato” che il rifiuto non debba essere messo fuori il mercoledì bensì il martedì. Questo “dettaglio”, però, non è spiegato e rispiegato a chiare lettere da nessuna parte.
Chi fornisce informazioni al telefono presuppone, probabilmente dall’alto di una laurea, che i cittadini trinitapolesi siano tutti proprietari di computer ed esperti navigatori e conoscano la differenza di significato tra “conferimento” e “raccolta” e che, pertanto, scrivere solo “mercoledì” sia sufficiente per informare che nel corso delle 24 ore ci sarà la raccolta.
Due domande sorgono spontanee: 1) “Quando” il rifiuto deve essere esposto in strada? 2) E “quando” deve essere raccolto?
Sarebbe auspicabile far conoscere sul volantino la fascia oraria di raccolta per quartiere, in tal modo i cittadini potrebbero mettere fuori i propri rifiuti poco tempo prima del passaggio dei camion della spazzatura, evitando, così, di lasciare i sacchi in vista per strada molte ore al giorno, così come, sempre sullo stesso volantino, andrebbero scritti i giorni di pulizia delle strade e delle periferie. Si tratta di fornire ai cittadini un pezzo di carta stampata da affiggere in casa per tenere a mente tutte le comunicazioni organizzative dell’impresa che svolge questo servizio.
Ma l’azienda Impregico Srl ha mai avuto una interlocuzione con i cittadini che pagano per questo servizio? Chi si occupa della comunicazione? I cittadini, poi, chi possono incontrare per discutere dell’andamento della raccolta? Quali sono, ad esempio, i risultati ottenuti? Quali le criticità? Quanti chilogrammi di frazioni differenziate produciamo?
Sì, le risposte le troviamo su internet anche se, è bene ricordarlo sempre, navigare in internet non è un privilegio di tutti.
I latini usavano dire “repetita iuvant”.
A richiedere più informazioni sono tutti i trinitapolesi che si impegnano, da mattina a sera, per far diventare Trinitapoli un “Comune Riciclone”. L’argomento “raccolta differenziata”, se si vogliono ottenere risultati concreti, deve diventare un “mantra” di popolo e soprattutto non deve offrire occasioni di polemiche sterili in un momento in cui è necessario un maggior senso di responsabilità collettiva.
Esistono di fatto in paese gruppi spontanei che intendono semplicemente dare una mano in questa opera di pulizia urbana. Sono quelli che passeggiando per le campagne (o sulla pista ciclabile, come nella foto) raccolgono i rifiuti abbandonati, sono quelli che hanno inviato alle autorità competenti le petizioni popolari per gli incendi dei rifiuti, sono quelli che d’estate spazzano e lavano con la propria acqua marciapiedi e strada per potersi sedere fuori di sera a prendere il fresco.
L’obiettivo, però, di avere una città pulita e una campagna non invasa dai rifiuti va raggiunto se si stabilisce una relazione continua tra chi sporca e chi ha l’incarico di pulire. Si chiamava un tempo: PARTECIPAZIONE.
ANTONIETTA D’INTRONO