Questione Cosap, Cristiano: “Andava seguita la normativa precedente al 2021. Appare evidente la mancanza di una pubblica lealtà dell’amministrazione”

MARGHERITA DI SAVOIA - «Ill.mo Direttore, ancora una volta, sono a chiedere ospitalità, nel tentativo di apportare nell’interesse Collettivo, un qualche utile chiarimento sulla vicenda che, negli ultimi giorni sta imperversando nella Nostra Città. Ovvero, quella legata alla notificazione di circa un migliaio di “avvisi di accertamento esecutivo d’ufficio per canone occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP)”, relativi all’anno 2017.

In verità, Avremmo voluto parlare di Margherita di Savoia di cose o situazioni diverse da quelle che, purtroppo, la storia locale continua a segnare.

Invece, continuiamo a trovarCi difronte ad atavici problemi, rimasti irrisolti e, per questa ragione aggravatisi, che condizionano la esistenza e la qualità di vita della popolazione insistente sul territorio, segnatamente quella delle future generazioni, per la assenza di: infrastrutture sportive, culturali, sociali e per anziani.

Non si è stati in grado di utilizzare i fondi europei per migliorare e qualificare le infrastrutture stradali, per migliorare i collegamenti da e per Margherita di Savoia. Assente il collegamento tra il centro urbano e le aree suburbane, nella perenne deturpazione del lungomare e della esistenza di ostacoli di ogni genere che impediscono di vedere e raggiungere la spiaggia e il mare, fonti economiche rilevanti, cause che hanno ridotto ad una condizione spettrale il Paese, portandolo ai limiti della forzata sopravvivenza.

Tuttavia, senza perderCi di animo, si ha il segnale della esistenza dello “svolgimento” della vita amministrativa e, a tal proposito, non ci si riferisce al rifacimento dei manti stradali attraverso l’utilizzo di fondi riservati ai Paesi degradati, secondo la classifica ricavata dall’Indice di Valutazione di Sociale e materiale (IVSM), nella quale Margherita di Savoia è risultata classificata ai primissimi posti in Puglia ma, come è stato innanzi riportato, alla questione legata alla richiesta di pagamento di un canone in favore delle languinanti casse comunali, a carico dell’ignaro e sorpreso Cittadino, costantemente scambiato come soggetto alle dipendenze della “sovranità dell’amministratore”, più che degli amorfi amministratori.

Veniamo ora alla valutazione dell’ultima vessazione adottata in Margherita di Savoia a carico dei Cittadini.

Da poco più di una decina di giorni, dalla “Andreani Tributi” sono stati portati a notificazione “avvisi di accertamento esecutivo d’ufficio per canone occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP)”, relativi all’anno 2017, avallati da ufficiale dichiarazione del Sindaco, all’esito della elevazione della Popolazione.

Negli avvisi di accertamento è indicato che la Società notificante fonda la richiesta di pagamento su un “contratto rep. 1735 del 19 giugno 2020”, con il quale il Comune di Margherita di Savoia ha affidato alla società Andreani Tributi srl il servizio di riscossione ed accertamento del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP), in relazione “all’articolo 63 del D.Lvo 507/1993, al regolamento approvato con deliberazione numero 4 del Consiglio Comunale in data 26 marzo 2014 e successive modificazioni e al comma 792 dell’articolo 1 della legge 160/2019” (legge finanziaria o di bilancio per l’anno 2020).

Mentre alla vigilia della normativa italiana disciplinante il principio della autonomia finanziaria degli Enti Locali, il D.Lvo 507/1993 statuiva che la pubblicità locale esterna e le pubbliche affissioni sono soggette rispettivamente ad una imposta ovvero ad un diritto a favore del comune nel cui territorio sono effettuate, con la successiva normativa, ovvero con il D.Lvo numero 466/1997, si è permesso ai Comuni si sostituire il canone per la occupazione del suolo e delle aree pubbliche (COSAP) la TOSAP, tassa per la occupazione di suolo e area pubblica (compenso pagato allo Stato dai Cittadini in cambio dei servizi), già regolata a sua volta dal D.lvo 507/1993.

In forza della sopra indicata normativa, seppure con qualche anno di ritardo, il Nostro Comune, con deliberazione adottata nell’anno 2003 ha proceduta ad apportare la sostituzione del regime di pagamento, adottando conseguentemente il corrispondente Regolamento con deliberazione numero 4 adottata in data 26 marzo 2014 che, mentre all’articolo 25 determinava le misure delle tariffe da applicare ai richiedenti canoni, all’articolo 34, invece, dopo aver precisato che “si considerano abusive le occupazioni realizzate in assenza di regolare autorizzazione o concessione”, precisava anche che “rientrano nelle occupazioni abusive permanenti quelle realizzate con impianti di carattere stabile mentre le occupazioni abusive temporanee si presumono effettuate dal trentesimo giorno antecedente la data del verbale di accertamento, redatto da competente Pubblico Ufficiale” e con il comma 4 dell’articolo 36 pronunciava che: “le occupazioni abusive, il verbale di contestazione della violazione costituisce titolo per il versamento del canone, alla cui determinazione provvede l’Ufficio competente dandone notizia all’interessato nel termine e con le modalità di cui si ai precedenti commi 2 e 3, così statuenti: “il Comune provvede, in caso di parziale o omesso versamento, alla notifica, anche a mezzo posta mediante raccomandata con avviso di ricevimento, di appositi avvisi con invito ad adempiere nel termine di 60 giorni” e che “la notifica dei predetti avvisi è effettuata nel termine di 180 giorni dalla data di riferimento dell’obbligazione stabilita nell’atto di concessione”.

Ma, il sopra descritto Regolamento, è stato dichiarato abrogato con l’articolo 50 di quello adottato con deliberazione del Consiglio Comunale numero 14 in data 20 giugno 2016 (articolo 50), entrato in vigore “a decorrere dalla fine di pubblicazione della delibera di approvazione”, secondo quanto disposto dal suo articolo 48.

Ma, mentre con il secondo comma dell’articolo 44 l’innanzidetto regolamento statuisce che: “le modalità e i termini del pagamento del canone sono riportati nel vigente regolamento”, all’articolo 43, in relazione alla lettera c) del terzo comma (mancato pagamento della COSAP), il comma 5 statuisce che: “i presupposti di fatto per l’applicazione dei provvedimenti di cui ai commi 2 e 3 del presente articolo (accertamento, sospensione o revoca della concessione), sono accertate dal Corpo Polizia Municipale, che trasmette le relative segnalazioni ai responsabili dei Servizi competenti per l’adozione degli appositi provvedimenti”.

La società che ha inviato le notificazioni, invece, ha agito in forza di un “contratto rep. 1735 del 19 giugno 2020, con il quale il Comune di Margherita di Savoia ha affidato alla società Andreani Tributi srl il servizio di riscossione ed accertamento del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP)”, in relazione alle disposizioni riportate all’articolo 1, comma 792 della legge numero 160/2019, meglio conosciuta come legge finanziaria o di bilancio dello Stato per l’anno 2020, in vigore dal 1 gennaio 2021, con la quale è stabilito che “le attività di accertamento e di riscossione relative agli atti degli enti, indicati alla lettera a), emessi a partire dal 1 gennaio 2020 anche in riferimento ai rapporti pendenti alla stessa in base alle norme che regolano ciascuna entrata, ovvero in caso di cause pendenti innanzi la Autorità Giudiziaria, in caso di presentato ricorso o definite, ai fini della rideterminazione del canone.

Ma, nella fattispecie che interessa un migliaio di famiglie Salinare, l’avviso di accertamento si riferisce all’anno 2018 per la richiesta di pagamento del tributo in riferimento all’anno 2017.

Pertanto la normativa da seguire non è quella entrata in vigore a partire dal 1 gennaio 2021 ma quella precedente a cui fa riferimento il Regolamento comunale adottato con la deliberazione numero 14 del 20 giugno 2016, di cui si è parlato sopra.

In disparte ogni considerazione orientata ad ottenere risposte in relazione al fatto che la società abbia agito ai limiti dei termini prescrizionali, per la richiesta del pagamento di un canone relativo all’anno 2017 in forza di un presumibile accertamento eseguito nel 2018 e notificato solo a novembre del corrente anno, appare evidente la mancanza di una pubblica lealtà della amministrazione, per la carenza quindi di una seria politica finanziaria, oltre che per la mancata adozione di una politica economica e sociale, nei confronti della popolazione Salinara, e di cui si è anche ampiamente parlato.»

avv. Cosimo Damiano CRISTIANO