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La Commissione straordinaria interviene per ripristinare una gestione legittima dei terreni agricoli di proprietà comunale

TRINITAPOLI - La Commissione Straordinaria, con delibera n. 115 del 31 ottobre u.s., adottata con i poteri della Giunta, ha formalizzato un atto di indirizzo al Responsabile del Settore III affinché sia ripristinata una gestione legittima dei terreni di proprietà comunale.

La suddetta determinazione si è resa necessaria dopo la ricognizione sul patrimonio immobiliare comunale, che ha disvelato una situazione di diffusa illegalità con particolare riferimento all’utilizzo degli appezzamenti di terreno.

Il Comune di Trinitapoli, infatti, è proprietario di circa 191 ettari di terreno a vocazione agricola, di cui solo alcuni condotti in affitto da assegnatari con giusto titolo.

La maggior parte dei terreni, invece, è da tempo occupata abusivamente ovvero utilizzata da assegnatari con titolo scaduto, anche per finalità di natura lucrativa.

Per siffatti motivi la Commissione Straordinaria ha richiesto all’Ufficio competente di avviare ogni iniziativa tesa all’immediato rispristino di una gestione legittima dei terreni agricoli di proprietà comunale, quali, ex multis, la riacquisizione del pieno possesso degli stessi, il recupero dei canoni non incassati e delle indennità da occupazione senza titolo per i numerosi terreni occupati abusivamente nonché la riassegnazione del citato patrimonio secondo le procedure stabilite dall’apposito regolamento comunale, adottato dall’organo straordinario con delibera n. 17 del 9 maggio u.s. e modificato con successiva delibera n. 34 del 24 novembre u.s.

Tali attività consentiranno di addivenire ad una valorizzazione del patrimonio comunale, attraverso una gestione legittima e trasparente.

Vieppiù, secondo le disposizioni del Regolamento per la concessione in affitto dei terreni agricoli comunali, chiunque potrà presentare la propria manifestazione di interesse all’assegnazione di uno dei terreni comunali, nel limite massimo di 5 ettari, sempre che non abbia già occupato abusivamente uno di tali beni.

In tale ultima ipotesi, l’occupante abusivo e i relativi componenti del nucleo familiare non potranno presentare alcuna candidatura all’avviso pubblico, così come saranno estromessi, secondo le previsioni regolamentari, tra gli altri, coloro i quali abbiano modificato la destinazione del fondo senza autorizzazione nonché coloro che incorrano in una delle cause di esclusione previste dall’art. 67 del codice antimafia, ovverosia i destinatari di misure di prevenzione e i condannati per determinati tipi di reati, tra cui quelli di stampo mafioso o con l’aggravante del metodo mafioso.

Il ripristino della legalità, attraverso il recupero e la valorizzazione di beni, oltre a consentire al Comune di rientrare in possesso di un patrimonio fruttifero, abusato illegittimamente nel tempo anche per finalità lucrative di matrice privatistica ed imprenditoriale, può rappresentare un’occasione di riscatto per tutti coloro che potranno avere interesse alla gestione diretta di un terreno per l’avvio di un’attività lavorativa.

La Commissione Straordinaria Ferri-Guerra-Santoro

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