LibriAmo si conclude con “Figli e Fogli del Casale”, una raccolta di piccole storie che fanno grande la storia di un paese

TRINITAPOLI - “…il racconto ricostruisce una forma, ritesse i fili, ristabilisce i collegamenti spezzati. Il racconto è zattera in mezzo al naufragio, arca di Noè dopo il diluvio…”. Gli organizzatori di LibriAmo condividono quanto scrive Benedetta Tobagi in “Un argine all’oblio” al punto di dedicare l’ultimo appuntamento della 19^ edizione della rassegna, partita il 6 novembre scorso, alle “piccole storie che fanno grande la storia di un paese”.

Venerdì 14 dicembre alle ore 17.30 presso la Biblioteca comunale mons. Vincenzo Morra (sita in via 1° Maggio 104) di Trinitapoli, il preside Carmine Gissi presenterà l’ottavo quaderno di “Figli e Fogli del Casale” che narra di un paese di contastorie, di folli, di poeti, di giornalisti, di guardiani di “torri”, di lavoratori della terra, di ricercatori di documenti perduti, di donne valenti e … di musicisti.

Infatti, Trinitapoli - chiamato anche “il Casale, dall’antico nome Casaltrinità - ha dato i natali al grande trombettista e compositore Michele Lacerenza ma è stata anche patria di un buon numero di complessi musicali, cosa che è stata evidenziata grazie all’ultima certosina ricerca di Michele Triglione dalla fine degli anni ‘60 sino al 1975.

«Siamo tutti legati dal filo di una piccola grande storia che cerchiamo di raccontare dall’alba dei tempi», spiega Antonietta D’Introno organizzatrice di LibriAmo che si chiede: «che cosa sarebbe di noi, delle nostre famiglie, della nostra città se ci limitassimo a veder scorrere gli eventi della vita e del mondo senza reinventarli e raccontarli?».

Ed è esattamente quello che fanno genitori e nonni con i propri figli e nipoti.

«Dobbiamo mettere in salvo fatti, storie e documenti prima della loro scomparsa ordinandoli in una narrazione», rimarca Antonietta.

Grazie a “Figli e Fogli del Casale” è accaduto, ad esempio, che durante un laboratorio di scrittura creativa sia stata recuperata la biografia del negoziante Michele Pastore che ha frequentato il ginnasio (come si chiamava un tempo la scuola media) a Bisceglie negli anni ’40,  perché a Trinitapoli c’era solo la scuola elementare e che si siano potute conoscere anche le vicissitudini di nonna Anna Filacaro, che negli anni ’50 ha distribuito il latte alle mamme e ai bimbi bisognosi nella sede trinitapolese dell’OMNI.

Tutto questo è possibile grazie ad un lavoro corale, che vede l’impegno di tutti i collaboratori di “Figli e Fogli del Casale”. Come Raffaele Vanni che ha ritrovato documenti nei mercatini di antiquariato o come Michele Di Biase, che ha annotato avvenimenti e descritto con leggiadria i protagonisti di un’umanità disperata.

La morte del poeta Giuseppe Lupo, avvenuta ad agosto scorso, ha privato “Figli e Fogli del Casale” di uno dei suoi più brillanti collaboratori.

«Abbiamo voluto ricordarlo cercando di scrivere un “pezzo” che sia un inno a vivere intensamente la vita senza “vuoti a perdere”, come usava dire il nostro caro Peppino» racconta Antonietta, che aggiunge: «Ogni  museo cittadino dovrebbe avere alcune sale dove mettere in mostra la zappa, appartenuta al contadino Stefano Di Biase, o la macchina da scrivere Lettera 22, proveniente dallo studio del prof. Stefano Basanisi che comunichino la fatica della vanga e le nottate in bianco trascorse a correggere compiti e a scrivere articoli per la Gazzetta del Mezzogiorno», racconta la D’Introno, fermamente convinta che siano i piccoli “eroi del quotidiano” a fare grande la storia di un paese.

LibriAmo chiude i battenti con un brano musicale del musicista Michele Di Biase che negli anni ‘60/70 ha suonato il suo sassofono nei locali più famosi d’Italia. Termina in musica il diciannovesimo capitolo di LibriAmo, una storia che ha ancora molti altri bei capitoli da essere scritti.

#LibriAmo2018 #PrimaleParole

box alicino michele