TRINITAPOLI - Maria Iannella e Roberto di Feo sono incandidabili. Lo ha deciso la Corte Suprema di Cassazione, rigettando il ricorso avverso l’incandidabilità decretata dal Ministero dell’Interno nei loro confronti e confermando la sentenza della Corte di Appello di Bari.
In caso di incandidabilità, dichiarata con provvedimento definitivo ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 143, comma 11, del D.Lgs. n. 267 del 2000, non è possibile essere candidati alle elezioni per la Camera dei Deputati, per il Senato della Repubblica e per il Parlamento Europeo, nonché alle elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali, in relazione ai due turni elettorali successivi allo scioglimento stesso.
Maria Iannella è stata vicesindaco nelle prime due amministrazioni guidate da Francesco di Feo e assessore con l’ex sindaco Emanuele Losapio. Attualmente riveste la carica assessorile nella giunta di Francesco di Feo. Roberto di Feo è stato assessore con Losapio, dal 2020 al 2022.
Il Tribunale di Foggia aveva accolto la loro istanza, ma non quella dell’ex sindaco Emanuele Losapio, ribadita dalla Corte di Appello di Bari (leggi, ndr). Ora si attende la decisione della Cassazione sulla incandidabilità di Losapio, prevista nel mese di dicembre, nell’ambito di una procedura che prevede un’udienza dibattimentale in cui l’ex sindaco (attualmente consigliere comunale) potrà essere ascoltato e produrre prova a discarico.
La decisione del Ministero dell’Interno di dichiarare incandidabili Losapio, Roberto di Feo e Iannella maturò a seguito del decreto del Presidente della Repubblica di scioglimento del consiglio comunale di Trinitapoli per infiltrazioni mafiose, emesso in data 5 aprile 2022, in base all’art. 143 del TUEL.
A seguito della sentenza della Cassazione, sono diversi i punti interrogativi sul futuro di Iannella, la quale ha detto chiaramente che intende continuare a fare politica.
GAETANO SAMELE