MARGHERITA DI SAVOIA - «Egregio Direttore, Mi permetto di intervenire presso il Giornale da Lei condotto e gestito, spero per l’ultima volta in via bonaria, per evidenziare che, persistenti le assenze di doverose e sollecitate iniziative da parte dei locali e territoriali rappresentanti Istituzionali, legate alla soluzione del problema del degrado in cui versa il lungomare di Margherita di Savoia per la ininterrotta presenza di reticolati, cancelli, inferriate e arbusti di ogni genere e tipo che, da anni ormai, continuano a precludere la visione e l’accesso alla spiaggia e al mare di beni demaniali di rilevante importanza economico-sociale per il Nostro Paese, è stato ulteriormente sollecitato il competente Ministero capitolino che, con lettera che, in copia, si allega (leggi, ndr), ha espressamente invitato la locale amministrazione, a cui la lettera, unitamente agli altri Organismi interessati alla questione è stata inviata per conoscenza, a “risolvere in via definitiva la questione relativa al lungomare di Margherita di Savoia”.
Probabilmente la stagione marina potrebbe essere considerata conclusa ma, conservati gli ombrelloni e le sedie a sdraio, che ancora ieri 15 ottobre padroneggiavano sulla spiaggia favorendo l’ammirazione di un favoloso e invidiabile mare che, costituente impareggiabile fonte economica, ha attratto molti turisti che hanno trascorso la giornata in loco, favorendo così la Nostra economia, appare indispensabile qualificare il Nostro lungomare attraverso anche la messa in esecuzione di una politica economica capace di al meglio sfruttare quei beni di cui beneficiamo anche durante tutto l’arco del periodo invernale.
Ai doveri delle Autorità indicate nella lettera, si devono affiancare quelli rinvenienti dallo svolgimento del ruolo degli amministratori locali, segnatamente quelli addetti all’ambiente, al turismo, alle attività o produttività economiche, al commercio, e alla salute, Tutti strettamente interessati al problema, per la tutela della vita economico-sociale del Paese.
Viviamo un territorio naturalmente tanto ricco che se responsabilmente gestito appare capace di alleviare le difficoltà economiche della Collettività, segnatamente di quella che opera nel settore commerciale e ricettivo e, pertanto, non possiamo più permetterCi che la fallimentare gestione amministrativa possa continuare ad operare con generale degradante e dannosa sottocultura a spese del futuro del Paese e del destino delle giovani generazioni!
Sull’argomento Mi spendo da lungo tempo ormai e ogni argomentazione è stata profondamente puntualizzata.
Spero nella costituzione di un serio dialogo fino ad oggi mancato in forza del quale istituire nuove e forti radici: “il Paese cambia se solo la popolazione cambia”.»
Avv. COSIMO DAMIANO CRISTIANO