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Con Dante gli studenti della scuola media cercano di non smarrirsi in una lingua oscura

TRINITAPOLI - Il 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia, si festeggia la terza edizione del Dantedì, giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, istituita dal Consiglio dei Ministri nel 2020.

È sicuramente un’occasione per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio del poeta fiorentino, grazie alle tante iniziative organizzate dalle scuole, dagli studenti e dalle istituzioni culturali.

La biblioteca comunale di Trinitapoli, nell’ambito del progetto “Confini del mio linguaggio limiti del mio mondo”, finanziato attraverso il Bando Nazionale “Città che Legge 2020”, che sta volgendo al termine, ha voluto ricordare il sommo poeta educando i più giovani alla lettura dei canti della Divina Commedia.

Il 14, 20 e 24 marzo, infatti, presso la sede centrale di via Aspromonte, dalle ore 16.00 in poi si sta svolgendo un laboratorio di grammatica storica: “Nel mezzo del cammin di nostra scuola, mi ritrovai per una lingua oscura…” a cura della professoressa Rosangela Ricco. Gli incontri sono rivolti a studenti delle classi seconde e terze della Scuola Secondaria di Primo grado dell’istituto Comprensivo “Garibaldi-Leone”.

Tema del workshop è l’analisi linguistica, l’evoluzione dal latino al fiorentino trecentesco, base dell’italiano, e brevi cenni del profilo storico e geolinguistico della lingua italiana.

Dopo aver appreso i meccanismi di trasformazione e passaggio dal Latino volgare al Volgare italiano, si procederà venerdì 24 marzo alla lettura e all’analisi linguistica ed etimologica del primo Canto dell’Inferno di Dante secondo la lezione del professore Luca Serianni.

La biblioteca comunale, gestita dalla cooperativa Lilith med 2000, prosegue nel suo intento di divenire, giorno dopo giorno, centro di incontro, di scambio e di produzione culturale offrendo agli utenti un ricco programma di laboratori, incontri, elaborazioni artistiche ed eventi con la collaborazione delle Scuole e delle Associazioni locali.

Dante Alighieri è l’idea stessa di Italia e de “le genti del bel paese là dove il sì suona”. Ogni giorno ripetiamo frasi, magari senza neanche più riflettere, che provengono da Dante. Chi non ha mai usato le espressioni, ormai proverbiali, “qui si parrà la tua nobilitate”? O “fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza”?

Pertanto, in prossimità del Dantedì si cercherà di entusiasmare alla lettura di una delle opere più prestigiose della letteratura italiana anche, e soprattutto, gli studenti della scuola media.

ANTONIETTA D’INTRONO