TRINITAPOLI - «Sono provato e mortificato per il violento attacco subito dalla sede di FI nella persona del legale rappresentante pro-tempore, Anna Maria Tarantino.
Conosco lo stile di Andrea, poche parole, quasi niente, qualche mugugno, mai uno scritto, mai un’offesa (se non sottobanco e a mezzo di terzi) e ho subito compreso che la mano di quell’“attentato terroristico” fosse sinistra.
Tutti abbiamo dei limiti, tutti abbiamo problemi personali e/o familiari, tutti hanno una storia con momenti chiari e momenti oscuri. Anch’io come tutti ho potuto commettere degli errori ma non ho mai attaccato, se non per difendermi o per difendere gli interessi della mia coalizione.
Ho assunto ruoli istituzionali che hanno dato lustro alla nostra città e sul piano politico ho seguito gli uomini e non le sigle dei partiti. La mia dignità, però, l’ho sempre salvaguardata: si può anche concordare, decidere o addirittura prestarsi per strategia politica a diramare comunicati scritti a più mani, ma nella piena consapevolezza e condivisione (sempre dalla stessa parte, sempre dallo stesso lato della trincea, senza tradire o operare patti scellerati con il nemico).
Io sono stato sempre protagonista nelle file del centrodestra casalino e non, ma non ho mai fatto il salto della quaglia così come ha fatto il coordinatore di Forza Italia, da Destra protagonista a Sinistra dismessa.
L’ultimo articolo del PD/FI scrive una brutta pagine della politica locale da cui mi dissocio lasciando al popolo trinitapolese e all’elettorato locale l’ardua sentenza.
E QUESTA GENTE AVREBBE IL CORAGGIO DI CHIEDERE I VOTI AI CITTADINI PER GOVERNARE LA CITTÀ?»
MINO ALBORE (Consigliere provinciale BAT)