MARGHERITA DI SAVOIA - Il partito di Fratelli d’Italia di Margherita di Savoia dà piena solidarietà alla consigliera avv. Elena Muoio, la quale, in data 17 giugno 2019, durante il consiglio comunale, è stata offesa nell’esercizio del suo ruolo istituzionale dal primo cittadino, che, non solo non ha tenuto conto che siamo in un Paese democratico, ma, soprattutto, ha dimenticato che si stava rivolgendo prima di tutto a una donna e poi ad una consigliera comunale, contro la quale ha inveito pesantemente urlando, come se fosse in un’area mercatale.
È importante ricordare che chi rappresenta un’istituzione dovrebbe essere esempio di buona educazione e rispetto e, laddove non dovesse condividere, può eccepirlo in un dibattito politico che non leda il decoro, previsto persino nello stesso regolamento del consiglio comunale. Si deve capire - anzi dovrebbe capire il sindaco di Margherita di Savoia - che non si può mettere a tacere proprio tutti, che chi ha amor proprio e considerazione massima del suo ruolo non può tacere, se non condivide.
Esistono persone con una loro dignità e personalità, come la Muoio. Inoltre, “sindaco” significa essere l’espressione massima dei cittadini, ma il Suo modo di fare è stato avvilente e sicuramente non rappresentativo di un buon esempio da seguire, perché vedere e ascoltare il consiglio comunale in diretta streaming, attraverso cui molti giovani e anziani seguono lo svolgimento dei lavori, che esempio pensa di aver dato delle istituzioni e dei ruoli?
Cerchi, signor sindaco, di controllare i toni, soprattutto se si rivolge ad una donna, regole semplici di buona educazione per tutti, che soprattutto per Lei valgono doppio.
Dopo l’articolo pubblicato ieri dalle testate giornalistiche, ha solo confermato i suoi modi, che esprimono, tra l’altro, la «pochezza politica» che ha attribuito alla sua collega, nel momento in cui si erge a giudice dei contenuti e delle motivazioni addotte dalla consigliera Muoio nell’esercizio delle sue funzioni a tutela dei cittadini, definendole inconsistenti e prive di significato politico, affermando che la stessa avrebbe dovuto votare contro.
Ma stiamo scherzando? Il voto è libero, come ogni altra manifestazione di espressione ed opinione, come tra l’altro adeguatamente e politicamente motivato dalla Muoio, che ha sempre messo al primo posto la tutela dei cittadini. La vera inconsistenza e contraddizione, priva di ogni vero significato politico, vi è stata con la Sua votazione di astensione (lo stesso voto della Muoio!), sig. sindaco, dopo aver motivato la Sua volontà favorevole.
Forse non ha gradito avere davanti a sé un politico del calibro della consigliera, che non ha esitato a controbattere e a difendere, senza cedere, il suo voto e la sua libertà. È vero quel che si dice: «Quando la volpe non arriva all’uva, dice che è acerba».
Avrebbe dovuto dare il buon esempio di primo cittadino, che, rivolgendo le proprie scuse alla consigliera avv. Elena Muoio, avrebbe dimostrato che il rispetto per la persona viene prima di ogni pensiero politico e che, in politica, si possono avere diverbi e/o dibattiti, ma il decoro non bisogna mai perderlo; invece, sig. sindaco, Lei ha addirittura negato di aver avuto un simile comportamento, pur essendoci prova video della diretta streaming.
Come diceva il buon Raffaele Frese: «La stima, il rispetto, l’educazione, l’amicizia, l’altruismo sono valori che intrecciano la stessa catena. Una catena che dovrebbe sostenere e fortificare il mondo e le sue fondamenta. Ma non è così. Purtroppo, puntualmente, ogni giorno viene consumata dall’acido della cattiveria, dell’ignoranza e dell’egoismo, per poi fondersi sulle rovine di chi sa amare solo se stesso».
ANGELA CAMPOREALE (Segretario cittadino di Fratelli d’Italia)