BARI - «Ancora ieri la Regione Puglia era non solo l’ultima regione d’Italia per numero di persone testate, ma anche la prima d’Italia per percentuale di positivi. Solo 1.550 persone testate, una percentuale del 63%. Numeri che raddoppiano persino le percentuali di zone rosse come Lombardia e Piemonte.
Questo perché la Regione Puglia continua a tenere volutamente basso il numero di tamponi, per combattere quella che l’assessore alla Sanità, Pierluigi Lopalco, chiama ‘la tamponite’. Mentre regioni come la Valle d’Aosta fanno tamponi a tappeto, unico modo per fermare il contagio isolando gli asintomatici, la Puglia non ha ancora assunto i 133 testatori messi a disposizione solo per il contact tracing dalla Protezione civile, e regala tamponi alla Calabria. Sicuramente un bel gesto di solidarietà, ma non se fatto a danno dei pugliesi che da mesi lamentano di essere prigionieri in casa ben oltre i giorni di quarantena in attesa di un tampone o peggio ancora del risultato.
Solo due giorni fa il presidente Michele Emiliano vantava di aver fatto partire i test antigenici presso i medici di famiglia e pediatri, che il commissario Domenico Arcuri ha messo a disposizione da ottobre e devono essere fatti entro il 31 dicembre. Chiediamo a Emiliano: quanti ne sono stati fatti? Può darci il numero giornaliero? Anche quelli vanno tracciati, considerando che ogni medico viene pagato 18 euro dallo Stato per farli.
Nel frattempo, anche le farmacie pugliesi hanno chiesto, come da settimane già accade nel Lazio, di poter effettuare i tamponi antigenici ai propri clienti. Ci risulta che la Regione non abbia ancora risposto, perché? Emiliano e Lopalco lo sanno che aumentare il numero dei tamponi è necessario per uscire dalla zona arancione o vogliono portarci dritti dritti in quella rossa per togliersi le loro responsabilità e scaricarle sui pugliesi e continuare loro a rimediare ospitate in tv?».
I consiglieri regionali di FRATELLI D'ITALIA