Quarta: “Il Consiglio comunale gestito come un’assemblea di condominio. Violati il diritto di opinione e i principi regolamentari che garantiscono le minoranze”

MARGHERITA DI SAVOIA - «Da 48 ore si è concluso il consiglio comunale, dove si è discusso, tra le altre cose, della problematica sicurezza nel nostro comune; e al netto delle abituali farneticazioni del sindaco nei confronti del sottoscritto e delle sue urla senza senso, che hanno il solo scopo di convincere se stesso della sua buona azione amministrativa, si è potuta verificare tutta l’inadeguatezza del presidente del Consiglio comunale, incapace di gestire i continui improperi e la rabbia del primo cittadino nei confronti di un consigliere comunale.

L’episodio di ieri non solo viola palesemente gli articoli 30 e 38 del Regolamento del Consiglio comunale, che consente la replica del consigliere comunale a seguito di un eventuale controintervento del sindaco, ma evidenzia una lunga azione di intolleranza al pensiero alternativo a quello della maggioranza. Basti pensare che ormai da un anno e mezzo al sottoscritto è vietato estrarre gli atti utili al controllo dell’azione amministrativa locale.

Più volte, per la mia insistenza nel ricever risposte ai quesiti posti, sono stato tacciato in consiglio comunale dal sindaco di essere un consigliere “inquirente” (stenotipe alla mano); addirittura, una volta mi è stata augurata la morte (leggi, ndr), salvo poi non trovarne traccia nel verbale stenotipico. Addirittura, altre volte sono stati citati dallo stesso primo cittadino, in consiglio comunale, i luoghi dove sono solito prendere il caffè con amici e parenti. A quale scopo? O come sul consiglio comunale sulle osservazioni al PUG, in cui, anche da assente, sono stato attaccato violentemente. Nessuno si è sognato di redarguire tali interventi.

Eppure, svolgo il ruolo che mi è stato affidato dai cittadini con onore e costanza, senza timore di nessuno.

Nel consiglio comunale dell’11 novembre scorso si è passato il limite della decenza, e oltre a una lunga serie di illazioni strampalate, talvolta sconnesse e deliranti, del sindaco Lodispoto nei miei confronti, mi è stata vietata l’opportuna replica prevista dal Regolamento per il funzionamento del Consiglio comunale. (Video)

Addirittura, il presidente del Consiglio comunale ha ordinato al gestore della riproduzione fonica e della stenotipia di chiudere il mio microfono e non farmi replicare. Bell’atto di democrazia.

Sia ben chiaro: le urla del primo cittadino nei miei confronti, le sue continue azioni di delegittimazione e i tentativi di limitare la mia azione amministrativa e politica non mi impensieriscono affatto.

La sua maleducazione istituzionale non mi sorprende, né i suoi modi volgari di intervenire, che denotano incapacità al confronto e pochezza di argomentazioni politiche, doti per le quali sicuramente verrà ricordato in futuro e che nessuno rimpiangerà.

Ho deciso di lasciare l’ultimo consiglio comunale in segno di protesta, viste le avvilenti condizioni di gestione del funzionamento del Consiglio comunale. Fare il consigliere comunale di minoranza nelle condizioni date è impossibile.

Nel consiglio comunale dell’11 novembre 2024 ci è stato donato, dal sindaco Lodispoto e dal presidente del Consiglio comunale, un opuscolo sulla Costituzione italiana che all’articolo 21 cita testualmente: “Tutti hanno diritto di manifestare il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”.

L’auspicio è che una sana lettura della stessa Costituzione possa far prendere coscienza dei diritti inviolabili delle minoranze, che non si traduca solo in una mera azione partecipativa a cortei e manifestazioni simboliche.

La Costituzione si rispetta nella vita di tutti i giorni e non a seconda delle posizioni che si ricoprono.

Si auspica un cambio di tendenza negli atteggiamenti amministrativi e di rappresentanza pubblica; diversamente sarò costretto, per l’ennesima volta, a contestarli nelle sedi previste dalla legge, a tutela del mandato elettorale conferitomi dai cittadini.»

VITTORIO EMANUELE QUARTA (Consigliere comunale Margherita di Savoia)