“La piscina resta chiusa, mentre si investono 66mila euro per il padel”: la consigliera Cramarossa critica l’operato della giunta Camporeale

SAN FERDINANDO DI PUGLIA - “Piscina ancora chiusa, ma la giunta comunale di San Ferdinando di Puglia trova 66.000 euro per costruire un campo di padel presso il Centro sportivo comunale, all’interno dell’area esterna prospiciente proprio la piscina comunale di via Gramsci, approvandone, nei giorni scorsi, il progetto esecutivo”. Il rilievo è di Teresa Cramarossa, capogruppo di “Ripartiamo Insieme” (lista capeggiata, alle amministrative del giugno 2022, da Salvatore Puttilli, poi dimessosi da consigliere comunale), che sulla scelta politica dell’esecutivo interviene esprimendo forti perplessità, ritenendola non prioritaria rispetto alla riapertura della piscina e chiede: “Come è possibile che si utilizzino, addirittura, 66.500 euro per la costruzione di un campo da padel mentre la piscina comunale rimane chiusa a causa del dirottamento delle risorse verso altri progetti?”

Il contratto con il vecchio gestore della piscina è scaduto il 31 agosto 2023. L’amministrazione comunale, con deliberazione di giunta n. 117 del 24.08.2023 e n. 130 del 21.09.2023, incaricava il responsabile del V settore, di affidare con procedura di urgenza (nelle more del bando e dell’aggiudicazione della gara europea) il servizio di gestione della piscina comunale, per la stagione sportiva 2023/2024, a società in possesso dei requisiti previsti per la gestione delle piscine comunali, con esclusione della realizzanda struttura per il padel. Per l’affidamento della piscina era stata pubblicata, in data 05/10/2023, una manifestazione di interesse con procedura aperta e con l’applicazione del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo. Il termine per la presentazione delle manifestazioni di interesse era il 19/10/2023 alle ore 12, e, come prevedibile, non è pervenuta alcuna manifestazione di interesse.

La spiegazione la dà Teresa Cramarossa: “Con un contributo del Comune di 15.000 euro - dichiara - nessuna impresa al mondo verrà mai a gestire la piscina di San Ferdinando, se consideriamo che il precedente gestore ha rinunciato a un contributo di 40.000 euro annui, in quanto una clausola gli dava la possibilità di rinnovare automaticamente il contratto. Se ha rinunciato, vuol dire che non c’erano le condizioni economiche vantaggiose. Figuriamoci con 15.000 euro.”

Cramarossa è un fiume in piena: “Considerato che gli oneri a carico dell’amministrazione sono scesi vertiginosamente, la domanda che sorge spontanea è: chi ha quantificato l’entità del contributo a carico dell’ente? È stato considerato il periodo storico in cui ci troviamo? Nonostante gli evidenti aumenti dei costi di gestione delle strutture l’assegnazione del contributo diminuisce? E ancora, ci chiediamo se le quantificazioni dei costi e la conseguente assegnazione del contributo era stato calcolato in maniera errata negli anni passati o solo ora? Ci chiediamo altresì: invece di stanziare 66.500 euro per la realizzazione di un campo da padel non sarebbe stato meglio contribuire in maniera più congrua alle strutture già presenti sul territorio, piuttosto che spendere su nuove strutture? Per non parlare della inagibilità della palestra.”

“Ricordo - prosegue Cramarossa - che l’amministrazione comunale dovrebbe assicurare, prioritariamente, il buon funzionamento di tutte le strutture esistenti, con la finalità di diffondere comunque la pratica sportiva, coniugare il massimo della funzionalità con il massimo della fruibilità e assecondare e sviluppare la domanda di sport e ricettività, sempre più crescente a San Ferdinando. La mia preoccupazione riguardo le decisioni politiche prese dall’amministrazione comunale vuole sollevare una questione fondamentale: la priorità di spesa.”

“La verità inconfessata da parte dell’amministrazione - conclude Cramarossa - è quella di non riaprire la piscina, negando le richieste di tanti cittadini, negando soprattutto a bambini e giovani di svolgere una sana attività sportiva come il nuoto, al fine di utilizzare preziose risorse economiche e finanziarie del Comune in altre iniziative, diciamo così... meno prioritarie.”

GAETANO SAMELE

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