MARGHERITA DI SAVOIA - Grande senso pratico, innato rigore morale e tanta voglia di contribuire ancora a far crescere il suo paese. “Un ragazzo di bottega” si definisce, apprendista dell’impegno pubblico attraverso il quale realizzare le potenzialità di Margherita di Savoia, certamente uniche nel nostro territorio, che meritano di essere gestite e valorizzate da amministratori capaci. Abbiamo incontrato l’assessore Mario Braccia, tornato a chiedere la fiducia degli elettori ricandidandosi al Consiglio comunale nella lista del sindaco uscente Bernardo Lodispoto, Margherita Migliore 2.0.
«Tengo a precisare che ho formazione e provenienza politica diversa da quella del candidato sindaco Lodispoto - chiarisce Braccia -. Purtroppo, come ho avuto modo di dire già agli amici schierati con la candidata Galiotta, in questi ultimi tre anni nulla è stato costruito sul fronte del centrodestra in questo paese. Per incapacità, non ho timore ad affermarlo. Partiti come Forza Italia o Fratelli d’Italia sono stati alla finestra a guardare, mentre io credo, oggi più che mai, che i partiti debbano riprendersi la loro centralità. Io sono qui come “ragazzo di bottega”, imparo ogni giorno e ho voglia di imparare ancora, e quel poco che so l’ho appreso dal confronto con gli altri: a questo dovrebbe servire un partito, a confrontarsi. Ma qui tutto ciò è mancato».
Si concludono questi cinque anni della sua esperienza di amministratore pubblico: quale il bilancio?
«Nel 2018, già come consigliere, ho ricevuto sin dal primo giorno alcune deleghe dal sindaco Lodispoto, alla Cultura e alla Pubblica Istruzione. Successivamente, sono subentrato all’assessora Grazia Galiotta al Commercio e Attività produttive. Sono stati anni difficili, segnati dalla pandemia che ha condizionato pesantemente l’attività amministrativa. Per cui i risultati del quinquennio in realtà li abbiamo ottenuti in poco meno di tre anni. Un lavoro davvero pesante, in cui forse abbiamo commesso anche qualche errore, ma si dice che “chi fa sbaglia” ...e chi mi conosce sa che sono persona pragmatica. Quando mi siedo alla scrivania per affrontare un problema, lo devo risolvere. Rivendico alcuni risultati, di cui vado particolarmente fiero: tra questi, l’edificio scolastico in costruzione, che verrà consegnato nel 2023; mai ciò è accaduto in appena un anno di tempo. Inoltre, vorrei evidenziare che la nostra è stata l’unica amministrazione comunale, in oltre cento anni di storia, ad aver compiuto passi decisivi verso la liberalizzazione di fanghi ed acque madri. Un passaggio fondamentale per il nostro sviluppo futuro, per consentire anche ad altri operatori di inserirsi in questo settore. È un primo passo, un’opportunità che può risultare di grande interesse per prodotti farmaceutici, dermatologici, piscine rigeneranti».
Una ricandidatura, dunque, proposta per portare avanti i progetti già avviati?
«In questi primi anni credo di aver seminato bene (Approfondimenti). Mi rendo conto, infatti, che nel programma elettorale della nostra lista, Margherita Migliore 2.0, ci sono tanti progetti a cui ho già lavorato e che mi auguro di poter accompagnare a conclusione. Penso per esempio al “Nervi”, un progetto magnifico e avveniristico al quale plaudono anche i parenti che risiedono in Belgio, che si sono resi subito disponibili. Un progetto che ci dà molta speranza, è il riconoscimento di un grande potenziale del nostro territorio. Oltre al Museo, nell’ex magazzino motori sono previsti laboratori e un centro congressi. Due entità separate ma che lavoreranno all’unisono. È comunale anche la strada che porterà direttamente al Nervi con un percorso dedicato, evitando ai turisti di creare eventuale disturbo all’opificio. A settembre dovrebbero iniziare i primi lavori, per i quali la Regione ha stanziato 3 milioni di euro. Si partirà con la messa in sicurezza. Mi auguro di poterlo vedere realizzato, perché ho dato il mio contributo e perché si tratta di un’opera di assoluta magnificenza per la nostra comunità.
Margherita è sulla buona strada ma c’è bisogno di tanto lavoro. Non siamo secondi a nessuno. Faccio un altro esempio: nel 2029 scade la convenzione con il gruppo francese che oggi gestisce la Salina e sarei propenso acché la Salina torni ai salinari. Sono convinto che con il giusto supporto da parte degli altri enti, in primis la Regione Puglia, potremmo riprenderci questa opportunità. Sono queste le nostre risorse e su queste dobbiamo puntare. Altrimenti, cosa potremmo offrire ai nostri ragazzi, al loro futuro professionale? Nulla. Dobbiamo puntare a crescere investendo, facendo interagire tutti gli enti coinvolti».
A proposito di risorse e investimenti, il PNRR.
«Per il momento abbiamo ottenuto finanziamenti per una nuova palestra che si affiancherà all’impianto tensostatico già esistente. Avendo ottimi rapporti con i dirigenti scolastici, ho sempre messo in chiaro che gli impianti delle scuole devono essere messi a servizio della collettività. Abbiamo carenza di strutture, quindi va tutto utilizzato. Per esempio, un altro mio sogno è che l’ex Palazzo di Città diventi un luogo simbolo della cultura, sede di rappresentanza istituzionale ma anche delle associazioni locali che tanto impegno mettono in campo per la nostra comunità. Ho un debole per le associazioni che si attivano per dare un contributo di qualità al paese, con abnegazione e senza pretese. Queste meritano visibilità, perché offrono i loro progetti e cercano la nostra collaborazione. La mia porta è sempre aperta, sono inflessibile: soltanto chi merita riceve sempre ascolto in questa stanza».
Il voto amministrativo è vicino, il 14 e 15 maggio. Un appello agli elettori.
«Invito i miei concittadini elettori prima di tutto ad andare a votare, in maniera serena, perché il voto è lo strumento che ci darà la possibilità di continuare in questo percorso. Votate secondo meritocrazia, svincolatevi da parentele e amicizie, scegliete persone che hanno idee, voglia di fare, di mettersi in gioco anche rischiando, persone che hanno già una loro professionalità, che non hanno bisogno di vivere di politica. È un regalo che dobbiamo fare ai nostri figli, ai nostri giovani, affinché non siano costretti a cercare fuori il loro futuro. Pensiamo al Centro di ricerca “Ecosistema Salpi” (progetto presentato dall’Istituto tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, dal Comune di Margherita di Savoia, da Atisale e dalla Asl BAT, con il sostegno delle Università di Bari e Foggia e di altri partner privati, ndr) che si vuole realizzare qui grazie alla presenza del sale, che avrebbe anche proprietà antitumorali. Immaginiamo quali scenari di crescita potrebbero spalancarsi per Margherita di Savoia. I prossimi cinque anni, a mio avviso, saranno cruciali per la crescita, anche perché ci siamo ormai liberati del macigno dei debiti e possiamo pensare a destinare risorse agli investimenti. Oggi siamo un’amministrazione che paga le fatture nei tempi stabiliti dalla legge. Non è stato affatto facile, considerando la situazione in cui eravamo, ma grazie a questo oggi le aziende si avvicinano a noi. Abbiamo fatto davvero “i conti della massaia”, risparmiando su tutto, perché l’amministratore pubblico capace è chi sta attento a non pesare sulle tasche della comunità. È il momento ideale per spingere sull’acceleratore della crescita. Perciò dico ai miei concittadini: fidatevi, si può!».
Redazione CorriereOfanto.it