Il Generale in trincea: si dimette ma non molla. La cronaca delle ultime ore, tra istituzionalità e campagna elettorale

MARGHERITA DI SAVOIA - Quando l’ordinaria dialettica fra maggioranza e opposizione, già segnata da serie fibrillazioni in atto, si intreccia con l’imminente rinnovo degli organi comunali, diventa complesso scindere i risvolti politici delle vicende da quelli istituzionali. È quanto accaduto nelle ultime ore a Margherita di Savoia dove, il 9 aprile, il Consiglio comunale ha negato l’approvazione del bilancio, aprendo di fatto la strada allo scioglimento anticipato della consiliatura e alle procedure di competenza del Prefetto per la nomina di un commissario ad acta. Otto voti favorevoli e otto contrari al documento contabile 2018: determinante il voto contrario del consigliere Carlo Ronzino, fino al 21 marzo scorso assessore nella Giunta Marrano. Cronaca di un voto annunciato, quindi, potremmo dire, parafrasando un celebre romanzo: le dimissioni di Ronzino, più che probabile candidato sindaco con una lista civica alle prossime amministrative del 10 giugno, si sono rivelate, infatti, preludio a quanto accaduto nell’ultima seduta consiliare, in cui si è disconosciuto l’atto politicamente più rilevante per un’amministrazione, cioè il documento contabile. A nulla è servito includere nella medesima votazione l’emendamento inerente alla definizione bonaria della vicenda dei suoli di Zona Armellina e Zona Regina; i numeri parlano chiaro e danno il via ad ore convulse, in cui la fase istituzionale appena consumatasi in Consiglio cede con maggiore evidenza il passo alle strategie politico-elettorali.

Intanto, un punto fermo: la mancata approvazione del bilancio, in base alla recente normativa, comporta l’entrata in scena dell’ente prefettizio e la concessione di 20 giorni di tempo per riconvocare una seduta consiliare con i medesimi punti all’ordine del giorno. Nel corso di un vertice, le forze di opposizione prendono in considerazione l’ipotesi delle dimissioni contestuali dinanzi ad un notaio, ma la proposta non ottiene consensi unanimi. Si decide per una sfiducia politica in Consiglio comunale, con le forze di opposizione compatte nel formulare la formale richiesta. Intanto, nel pomeriggio di ieri, 10 aprile, il sindaco Paolo Marrano fa la sua mossa tattica: presenta le proprie dimissioni dalla carica di primo cittadino, garantendosi 20 giorni di tempo per l’eventuale revoca, e dà appuntamento alla cittadinanza per il prossimo 12 aprile, quando dal palco di piazza Marconi illustrerà le ragioni della sua scelta. Un tempo utile a traghettare in stand-by l’amministrazione fino quasi alla data della presentazione delle liste per le amministrative e quindi all’avvio della campagna elettorale; che, inevitabilmente, a questo punto ruoterà intorno alla vicenda della mancata approvazione del bilancio, con relativi rimpalli di responsabilità e strumentalizzazioni, soprattutto perché si lega a filo doppio con la mancata definizione, attesa da 40 anni, della questione suoli in due dei quartieri più popolosi del comune salinaro, e con la sospensione di ogni attività di programmazione della prossima stagione turistico-balneare. Due temi cruciali in ogni campagna elettorale, ma che stavolta a maggior ragione scalderanno gli animi dei contendenti.

Sul fronte delle motivazioni ufficiali, nella lettera presentata al Prefetto della provincia di Barletta-Andria-Trani, Maria Antonietta Cerniglia, e agli uffici comunali il sindaco dimissionario scrive: «La decisione maturata con notevole sofferenza scaturisce dalla ferma volontà di salvaguardare l’interesse della comunità salinara, danneggiata dal grave atto di irresponsabilità manifestato durante il Consiglio comunale del 9 aprile a opera di otto consiglieri che, con il proprio voto contrario, hanno impedito l’approvazione del bilancio di previsione del 2018 e in particolare dell’emendamento inerente la definizione bonaria e positiva della vicenda dei suoli tra, gli altri, di Zona Armellina e Zona Regina».

Accuse di irresponsabilità già respinte dal gruppo consiliare di Margherita Migliore: "È assolutamente ridicolo attribuire la mancata approvazione del bilancio alle forze di minoranza: il bilancio non è passato semplicemente perché l’amministrazione Marrano non ha più la maggioranza in Consiglio comunale. Accusare di irresponsabilità l’opposizione è pura demagogia, così come è illogico esigere un voto favorevole in Consiglio solo perché la maggioranza di centrodestra si è dissolta”.

Che la campagna elettorale abbia inizio…

Redazione CorriereOfanto.it

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