TRINITAPOLI - Insegnare il rispetto per gli animali ai giovani significa fare un’azione di prevenzione per evitare che creature innocenti come il cane Aron, i gatti Leone 1 e Leone 2 e molti altri siano ancora vittime di un retaggio culturale dove vince la brutalità del forte sul debole. È necessario spiegare e rispiegare, come più volte abbiamo fatto su questo giornale, che la violenza sugli animali è un campanello d’allarme per comportamenti devianti anche all’interno della società. Di questo se ne dovrebbero far carico soprattutto le scuole di ogni ordine e grado inserendo nei loro programmi di studio temi come i diritti degli animali, il loro rispetto e la loro tutela.
L’opera educativa della famiglia e della scuola deve, inoltre, essere supportata anche dalle istituzioni pubbliche che hanno invece il compito di dare riparo ad animali randagi e abbandonati per impedire che diventino preda di un insano desiderio di tortura. A Trinitapoli, la soluzione di questo problema è stata sempre affidata all’iniziativa privata di “buoni cristiani” e di associazioni di volontariato che, con pochi mezzi a disposizione, si sono occupate di nutrire, curare, sterilizzare e togliere dalla strada decine e decine di cani e di gatti.
Grande, pertanto, per gli animalisti e in generale per tutte le persone di buon cuore, è stata la soddisfazione di apprendere dal sito istituzionale del Comune che la Commissione straordinaria ha approvato la “Realizzazione di un rifugio comunale per cani” (Determina n.19 del 1/2/2024) per un importo di 430.000 euro da realizzarsi nella zona per attività sportive e ricreative di supporto al turismo, all’incirca nei pressi della Masseria Scarola.
Da un articolo pubblicato l’8 luglio 2023 sulla rivista Kodami (leggi, ndr), apprendiamo che attualmente si trovano 8 cani nel rifugio di Trinitapoli autofinanziato con collette di privati e gestito dall’associazione AIDAA Onlus. A raccontare la precaria situazione di questa struttura è il volontario Francesco D’Addato che, quasi da solo, si trova a fronteggiare tutte le difficoltà economiche ed organizzative di un rifugio. A sostenerlo ogni giorno è la speranza, come egli stesso dichiara sulla rivista, “che si riesca a realizzare una struttura sanitaria comunale in grado di far fronte a tutti i problemi, che ci sia una convenzione con una clinica o con un veterinario privato che, in caso di emergenza, consenta di prestare immediate cure agli animali che si trovano in difficoltà sul territorio. Qualcosa che vada oltre il servizio fornito dalla ASL veterinaria e dai vigili urbani perché, come in tutti i piccoli comuni, questo tipo di servizio di sera non è attivabile. Spero che ci sia una reimmissione sul territorio dei cani liberi da sempre, perché non è giusto recuperarli per poi chiuderli in una struttura. Sono cose che ci dovrebbero essere in un paese civile. Oltre che si spera di avere un’associazione attiva con tutte le carte in regola a Trinitapoli”.
Sulla pagina Facebook dell’associazione AIDAA di Trinitapoli in questi giorni ci sono le foto di due splendidi cuccioli, Hänsel e Gretel, in attesa che qualcuno li adotti. Aiutiamoli a non crescere in un canile e a trovare una famiglia che li ami come dei figli.
ANTONIETTA D’INTRONO