TRINITAPOLI - Le bollette della TARI, al di là delle lamentele e proteste per l’entità della cifra da pagare, hanno però avviato, tra vari gruppi di trinitapolesi, un’attenta riflessione sulle modalità sia di migliorare il servizio di raccolta dei rifiuti, svolto nell’ARO BT3 dalla Impregico S.r.l., sia di dissuadere atti di inciviltà.
È ovvio che qualsiasi aumento è accettato o contestato sulla base della qualità del servizio reso ai cittadini. Tante le criticità riscontrate relative all’abbandono di rifiuti e di bottigliette di plastica e di vetro sotto gli alberi dei viali e dei giardini pubblici, o nelle periferie, ammonticchiati ai bordi delle strade e talvolta bruciati. Di certo non è un “bel vedere” e neanche “un bel respirare” per chi la mattina esce per fare quattro passi all’aria aperta o per andare a lavorare.
Non è, comunque, su queste trasgressioni o sulle loro eventuali sanzioni che vorrei trattenere i lettori, bensì su come si possa evitare “a monte” il lancio del sacchetto o della bottiglietta.
Da vecchia insegnante so molto bene, per esperienza, che episodi di maleducazione e inciviltà vanno combattuti essenzialmente attraverso la formazione continua e la discussione con chi rifiuta di rispettare l’ambiente, di salvaguardare la propria e l’altrui salute e con chi non comprende i vantaggi economici e di decoro urbano che offrirebbe un servizio eccellente sostenuto dal comportamento virtuoso dei cittadini.
Mi limiterò a scrivere quanto previsto nel “Piano Industriale dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani ed assimilabili dell’ARO BT3”, il documento che descriveva i contenuti da attuare nel nuovo appalto dei servizi dell’ARO BT3, nato dall’unione dei comuni di Margherita di Savoia, San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli.
Dalle 91 pagine del documento, ho selezionato soltanto brevissimi estratti relativi alla campagna di informazione e di sensibilizzazione (pag. 72 e seguenti), da svolgere durante gli anni stabiliti nel contratto con l’azienda vincitrice dell’appalto.
(…) “È di fondamentale importanza mantenere alta l’attenzione degli utenti sul tema ambiente e rifiuti. Per tale ragione si effettueranno degli interventi specifici con lo scopo di tenere costantemente informati gli utenti in relazione allo stato d’avanzamento del progetto ed ai risultati ottenuti. (…) INFORMAZIONE CONTINUA: saranno pubblicati, con cadenza mensile, i risultati ottenuti in termini di percentuale di raccolta differenziata, tipologia e quantità di rifiuti raccolti, impianti di destino cui i rifiuti sono stati conferiti. INCONTRI PUBBLICI: sarà organizzata n. 1 assemblea pubblica annuale, a partire dal secondo anno d’appalto, con cadenza annuale. Gli incontri pubblici serviranno sia per comunicare i risultati ottenuti sia per recepire eventuali criticità sollevate dagli utenti. CAMPAGNA DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PRESSO LE SCUOLE: l’aggiudicatario dovrà redigere ed attuare un progetto di educazione ambientale per le scuole di tutto il territorio. Il progetto dovrà sviluppare il concetto della sostenibilità attraverso l'approfondimento di temi importanti quali i rifiuti e la sostenibilità ambientale. Il progetto didattico deve prevedere la consegna a tutti i ragazzi delle scuole elementari e medie di pubblicazioni e di altre significative offerte. Più in particolare: lezioni in classe sui temi della raccolta differenziata, delle energie rinnovabili e della sostenibilità e visite guidate agli impianti di riciclo e ai centri di raccolta dei rifiuti.”
Formazione e partecipazione, così come giustamente è scritto, sono il cibo quotidiano di chi deve dismettere abitudini incivili. Sino ad ora, tranne un’assemblea pubblica (Spegniamo il fuoco dell’indifferenza), organizzata da alcune associazioni trinitapolesi il 5 ottobre 2023 (leggi, ndr), la campagna di informazione e di sensibilizzazione si è ridotta a qualche volantino e a qualche manifesto. A scuola sono gli insegnanti più motivati ad occuparsi di una formazione che dovrebbe avvalersi di esperti e di “eco-animatori” proposti dall’azienda appaltatrice.
Sarebbe opportuno, se non urgente, chiedere ai responsabili del servizio, sia del comune che dell’Impregico S.r.l., come mai non si riesca a condividere questo “percorso comune”, programmato già da qualche anno, in modo da incrementare la collaborazione, l’impegno e la responsabilità da parte di tutti i cittadini.
In altre città vicine, dove la raccolta differenziata ha superato il 75%, l’informazione è continua e mensile, e i cittadini non hanno bisogno di navigare su internet per trovare le percentuali raggiunte dal proprio paese sull’Osservatorio Regionale dei Rifiuti della Puglia, quando arrivano (e se arrivano!) i dati ufficiali dai comuni.
Le battaglie culturali hanno bisogno di un lungo e comune lavoro di gomito. Rimbocchiamoci tutti le maniche e non perdiamo tempo ad elencare le virtù e i difetti di chicchessia per giustificare ritardi ed omissioni.
Punto e a capo.
ANTONIETTA D’INTRONO