TRINITAPOLI - «Gentilissima Redazione Corriere Ofanto, è doveroso chiarire alcuni passaggi alla luce dell’articolo “Le dimissioni di Filomena Bruno, lo stallo del Partito Democratico e i rischi per la città” a firma di Antonietta D’introno e fare chiarezza su gravi affermazioni riportate.
L’unica vecchia generazione è quella che, ad un certo punto, è riapparsa sulla scena con l’intento di distruggere il percorso avviato, delegittimare ogni altra formazione politica di centrosinistra, etichettare con giudizi morali singole persone o gruppi, isolare il Partito Democratico. Uno scenario incomprensibile e contrario alla linea rappresentata dalle segreterie territoriali ed espressione anche del nuovo percorso congressuale.
Il circolo di Trinitapoli è stato sempre coinvolto con incontri degli iscritti a cui hanno preso parte inviati della segreteria provinciale fino ad aver dato mandato ad una delegazione di verificare l’accordo con il M5S e costituire un tavolo di centrosinistra con il movimento civico Trinitapoli Futura, Azione e i socialisti. L’incontro tenutosi a Bari, a cui si fa riferimento, è stato un momento di confronto con i referenti regionali del M5S rispetto all’ipotesi di trovare una sintesi terza per la candidatura a sindaco.
Il PD ha mostrato in più occasioni di avere la leadership politica del tavolo con grande senso di responsabilità e ricercando costantemente motivi per unire e non occasioni per dividere come, invece, puntualmente è stato fatto da loschi figuri che, mentre gli organi ufficiali del partito tessevano, si occupavano di disfare e contravvenivano a quanto concordato. Non si può continuare con questa ipocrisia: quando i referenti politici territoriali sposano la propria causa e/o candidatura sono legittimati ad intervenire, se poi si impegnano per agevolare un percorso unitario non sono più legittimati.
I tentativi messi in atto di trovare una sintesi in vista delle elezioni, alcuni citati nella missiva, hanno visto protagonisti autorevoli rappresentanti istituzionali, tutti mossi dal convincimento che fosse necessario mediare per consolidare l’unità della coalizione intorno a diverse figure rappresentative del nuovo corso del centrosinistra.
Le considerazioni dell’autrice dell’articolo riportano giudizi del tutto falsi: “la perfetta sintonia di Piccinino e Marchio Rossi con gli ex sindaci di Feo e Losapio” come anche la considerazione dell’autrice a noi riconducibile “secondo cui lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose non è a loro addebitabile, ma forse allo…Spirito Santo”. È evidente il tentativo di avvelenare il clima, creare contrapposizioni, diffamare e intorpidire le acque non riuscendo a raggiungere altri obiettivi e ostacolando il percorso politico di chi con forza e determinazione vuole rinnovare e ricostruire.
Il Partito Democratico, rappresentato a Trinitapoli dal sottoscritto, in ogni sede e con documenti pubblici, comunicati, dichiarazioni e conferenze stampa, ha sempre preso le distanze dalle gestioni politiche e amministrative del centrodestra dal 2011 che hanno portato allo scioglimento del consiglio comunale per gli accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata nell'amministrazione comunale. É grave rilevare come non sia noto, alla scrivente e alla vostra redazione, che la coalizione di centrosinistra si è confrontata con molta chiarezza su questo aspetto e che ha trovato convergenza tra tutti i protagonisti del tavolo. O forse è noto ma il tentativo è vergognoso: infangare!
Siamo in prima fila per legalità e la trasparenza, per la buona politica e la buona amministrazione. Per questo è falso quando si afferma che è nelle cose una divisione profonda rispetto alla decisione “se riportare alla guida del Comune chi ha gettato ombre sulla classe politica locale, o chi ne è immune”. Tutti siamo impegnati perché si apra un nuovo corso politico e amministrativo e si respiri aria nuova per il bene della nostra città, ma mettiamo al bando personalismi e imposizioni. Finanche Winston Churchill, primo ministro inglese, nel 1945, dopo aver governato la fase della Resistenza per cinque lunghi anni contro le forze nazifasciste e vincendo la guerra, si presentò alle elezioni post-belliche e perse contro i laburisti.»
DONATO PICCININO (Segretario cittadino Partito Democratico)
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Gentile dott. Piccinino, La ringraziamo per averci scritto.
Abbiamo letto attentamente la Sua replica riguardo agli articoli pubblicati sul Corriere dell’Ofanto e desideriamo rispondere alle Sue osservazioni.
Precisiamo che il nostro intento non è “diffamare o influenzare la situazione politica”, bensì fornire uno spazio per il dibattito aperto e costruttivo su questioni di interesse pubblico.
Prendiamo atto del Suo intervento, che mette in luce la Sua visione riguardo alle considerazioni della redattrice Prof.ssa Antonietta D’Introno. Il ruolo della stampa è quello di offrire una panoramica completa degli eventi, garantendo voce a tutte le parti coinvolte. Dunque, accogliamo con attenzione il Suo contributo, che arricchisce il dibattito pubblico.
Nell’articolo a firma della Prof.ssa D’Introno vengono riportate le opinioni e le preoccupazioni della Sig.ra Filomena Bruno, membro del direttivo del Partito Democratico di Trinitapoli, in merito alla gestione del partito e alla situazione politica locale. Le sue dimissioni e le critiche sono state trattate con obiettività e rispetto per la libertà di espressione.
Riguardo alla situazione nel Partito Democratico di Trinitapoli, comprendiamo l'esistenza di visioni divergenti e tensioni interne. Tuttavia, come media locale, è nostro dovere riportare le opinioni e le preoccupazioni della comunità, comprese quelle dei membri del partito.
Cogliamo l’occasione per ribadire il nostro impegno per un giornalismo equilibrato e responsabile, che promuova il dialogo costruttivo e il dibattito civile. Siamo impegnati a seguire la situazione politica di Trinitapoli con obiettività e imparzialità.
Redazione CorriereOfanto.it
P.S.: Non si lasci sedurre dalle lusinghe del Gatto e della Volpe, perché ciò comporta il serio rischio di perdere la propria essenza.